
L'importanza del cicloturismo nel periodo post covid
Mantiene il distanziamento sociale, fa bene alla salute ed è ideale per un turismo di prossimità. La bicicletta ha tutte le caratteristiche per proporsi come mezzo turistico privilegiato in questa fase di transizione, dove torneremo a viaggiare, ma vicino a casa. Un’occasione per riscoprire all’aria aperta le bellezze delle nostre regioni, che magari prima neanche conoscevamo. Del resto, il cicloturismo ha i numeri giusti per far ripartire il turismo italiano post Covid. Lo dimostrano le cifre del rapportoViaggiare con la bici, realizzato da Isnart-Unioncamere e Legambiente.
Ripartire dal cicloturismo: i numeri del 2019
Secondo lo studio, infatti, il cicloturismo ha realizzato nel 2019 quasi 55 milioni di pernottamenti nel nostro Paese (il numero comprende turisti sia italiani sia stranieri), pari al 6,1% del totale, generando un indotto complessivo di 4,7 miliardi di euro (di cui 3 miliardi generati dalla componente internazionali dei turisti.).
“Le cifre del rapporto dimostrano ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, come il cicloturismo possa rappresentare una risposta utile alla crisi che stiamo attraversando”, dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. “È utile dal punto di vista sanitario, per le distanze e l’attività motoria che prevede, è utile dal punto di vista ambientale per dare risposte alla crisi climatica, è utile all’economia vista la quantità di risorse che movimenta. E infine è utile per fare rete sui territori: niente meglio di un percorso cicloturistico connette attrattori e operatori favorendo quella virtuosa sinergia di cui il Paese ha bisogno”.
fonte: https://viaggi.corriere.it/eventi/perche-il-cicloturismo-puo-far-ripartire-il-turismo-italiano-post-covid/